Altro che streghe, folletti, storia di spiriti o di misteri. Altro che capoluogo di provincia irrilevante in provincia poco rilevante del sud Italia. Quel che si muove da sempre, con abilità ed acume a nord di Napoli, si chiama Benevento ed è il capoluogo di una delle cinque province della Campania che può vantare una delle storie più lunghe e più belle. Una storia che ha lasciato tracce e segni indelebili nell’arte, nel modo di fare, nello stile di vita. E un legame, quello tra Benevento ed i libri, per nulla approssimativo, che affonda antiche radici e si sviluppa nella voglia incessante di rendersi consapevoli del proprio destino. Non a caso Benevento è stata riconosciuta ufficialmente come “Città che legge” per il triennio 2024-2026. Ma c’è dell’altro…
Benevento è la culla e la patria del Premio letterario, quello Strega, più famoso e noto d’Italia. Qui – si dice – amano leggere nelle biblioteche, nelle scuole, nelle università del posto, nei caffè e bar che offrono un posto dove stare oltre la delizia del momento. Città di storie e di storia che ha attraversato e vissuto epoche diverse e di vario segno. Benevento sa custodire la dimensione umana che le è ancora propria, il ritmo meno frenetico di una comunità che ama ritrovarsi nei suoi luoghi simbolo pubblici e privati. Così è arrivato a Benevento anche il riconoscimento di “Città che legge” conferito dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, che sottolinea l’impegno della città nel promuovere la lettura e il libro, sia attraverso iniziative specifiche che attraverso un’ampia rete di collaborazione tra istituzioni, biblioteche, associazioni e singoli cittadini. Ne è felice oggi, come nel giorno in cui è arrivato quel riconoscimento, Antonella Tartaglia Polcini, giurista e docente universitaria di Diritto Privato che dal 22 ottobre 2021, a Benevento, è alla guida di un assessorato con deleghe alla Cultura, alla Valorizzazione del Patrimonio Culturale, del Patrimonio Unesco, alle Manifestazioni, ai Grandi Eventi, alle Biblioteche e ai Rapporti con le Comunità Religiose. Messa lì in un ruolo cruciale e del tutto congruo al suo percorso umano e professionale da Clemente Mastella, suo sindaco e politico lungimirante di lungo corso, stranoto non solo ai cronisti di politica nazionale e regionale, ma anche alla grande opinione pubblica. Così più che fare digressioni o approfondimenti (a seconda del punto di vista) nella storia della città a partire da quella leggendaria fondazione che lega Benevento alla figura mitologica di Diomede, acheo ricordato nell’Odissea di Omero per la sua prodezza e celebrato da diversi storici che gli attribuiscono la fondazione di numerose città della Daunia. Un mito, quello di Diomede, che lo narra vittima dell’infedeltà coniugale, costretto a lasciare la patria greca per venire in Italia, dove fonda Arpi e aiuta il re Dauno in una guerra contro i Messapi. Fu così, secondo quella stessa mitologia, che il re gli arrivò a negare il premio promesso (una parte del regno) ma Diomede insistette, rivendicando il suo diritto. La storia evolve e porta molto più avanti del preromano, del romano, dei Longobardi o dei secoli più vicini a noi. La storia a Benevento passa per molti suoi luoghi. Che sia quella di Santa Sofia o quella civile e politica che attornia l’Arco di Adriano per farlo diventare un “libro monumentale” per citare una meravigliosa intuizione di Antonella Tartaglia Polcini che sa riportare tutto il fascino dello stile che ha dato a questi anni d’impegno civile alla guida di un assessorato che è molte cose assieme. Che deve dare il meritato, entusiasta e giusto risalto alla storia fantastica del Premio Strega di cui la città, a giusta ragione, mena vanto. LibraAria, che già nel nome assomiglia tantissimo, senza volerlo, a LibrixAria, è un altro capitolo di quell’amore che è legame di vita e di passione tra Benevento ed il libri. Un programma da marzo a maggio con gli autori noti che arrivano in città a presentare le loro opere. E ciò che sembrava un felice e bell’auspicio (portare il nostro festival a Benevento per farla diventare una delle cinque tappe che faremo in giro per l’Italia tra l’autunno 2025 e l’estate 2026) potrebbe diventare realtà anche in virtù di quel fortissimo legame tra Benevento ed il libri. Dopo i passaggi istituzionali necessari, dovesse avverarsi questa fantastica intrapresa grazie anche al sindaco Clemente Mastella e all’assessore Antonella Tartaglia Policini, saremo i primi a darne notizia, seguito e sostanza.
Intanto Benevento difende le sue identità e le buone abitudini da tutte le insidie che la modernità porta con sé. Fa nascere così un Foyer a marchio Strega. Lo Strega Foyer è stato inaugurato lo scorso 18 dicembre 2024 presso il Bistrot del Teatro Comunale “de La Salle” di Benevento ed è il frutto della collaborazione tra la Fondazione Benevento Città Spettacolo (altra perla di cultura viva e partecipata in città molto cara al sindaco Clemente Mastella e ad Antonella Tartaglia Polcini) e la Strega Alberti Benevento SpA. Un nuovo spazio, che si trova in un locale dell’azienda liquori, ed ha l’obiettivo di diventare un luogo di cultura e aggregazione, ospitando mostre, convegni, spettacoli ed altre manifestazioni. Un altro motivo per coltivare, rafforzare e nutrire quell’antico e bellissimo legame tra Benevento ed i libri che passa per le scuole di ogni ordine e grado, per l’Università del luogo, le varie altre Istituzioni, la parrocchie e le associazioni. Un legame per il quale siamo pronti anche noi a dare il nostro supporto d’entusiasmo ed idee.
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COM’È UNA “CITTÀ CHE LEGGE”
Il “Centro per il LIbro e la Lettura” non ha dubbi. «Dalla lettura dipendono lo sviluppo intellettuale, sociale ed economico delle comunità: è con questa consapevolezza che il Centro per il libro e la lettura, d’intesa con l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha deciso, attraverso la qualifica di Città che legge, di promuovere e valorizzare quelle amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura. L’intento è riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.
Una Città che legge garantisce ai suoi abitanti l’accesso ai libri e alla lettura – attraverso biblioteche e librerie – ospita festival, rassegne o fiere che mobilitano i lettori e incuriosiscono i non lettori, partecipa a iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie e associazioni e aderisce a uno o più dei progetti nazionali del Centro per il libro e la lettura (Libriamoci, Maggio dei libri), si impegna a promuovere la lettura con continuità anche attraverso la stipula di un Patto locale per la lettura che preveda una stabile collaborazione tra enti pubblici, istituzioni scolastiche e soggetti privati per realizzare pratiche condivise.
Creato alla fine del 2017, il progetto ha visto nel corso del tempo una partecipazione sempre maggiore ed entusiasta delle Amministrazioni comunali che hanno presentato la propria candidatura rispondendo all’Avviso pubblico (qui quello già scaduto per il triennio 2024-2026) per ottenere la qualifica di Città che legge. Tale Avviso pubblico viene pubblicato a cadenza biennale con il relativo formulario da compilare per dimostrare di possedere i requisiti richiesti.
Ai Comuni titolari di qualifica si chiede di avviare e attivare percorsi di promozione della lettura che portino alla stipula di un Patto locale per la lettura, quale strumento di impulso e di attuazione di iniziative così come recepito dall’art. 3 della legge n. 15 del 13 febbraio 2020 (Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura) per il quale gli enti territoriali (Comuni e Regioni) hanno facoltà di adottare al fine di definire la programmazione di politiche per la lettura che coinvolgano soggetti pubblici e privati.
Tale impegno, a partire dal biennio 2022-2023, viene reso prioritario e aver stipulato un Patto locale per la lettura si aggiunge ai requisiti necessari per poter ottenere la qualifica. Ogni comune dovrà aver cura di caricare il proprio Patto sulla banca dati dei Patti per la lettura in modo che questo venga validato ai fini della qualifica.
Le Amministrazioni comunali che erano in possesso della qualifica di “Città che legge” per il biennio 2020-2021 e 2022-2023 hanno presentato nuovamente la propria candidatura a seguito dell’Avviso pubblico relativo al triennio 2024-26, pubblicato l’8 novembre 2024 e scaduto il successivo 20 dicembre. L’elenco delle “città che leggono”, infatti, viene aggiornato periodicamente, anche ai fini di un’eventuale cancellazione per il venir meno dei requisiti. Qui l’esito per il triennio 2024-2026.
Alle città che ottengono la qualifica di Città che legge è riservata l’opportunità di partecipare al bando dallo stesso nome, Bando Città che legge (qui l’edizione 2024), che premia progetti di promozione della lettura attraverso l’istituzione di circuiti culturali integrati a livello territoriale con la partecipazione di istituzioni scolastiche, di biblioteche di pubblica lettura e di istituzioni o associazioni culturali.